Il minore sta al maggiore come questo sta al Tutto. Ogni differenza, che pure esiste, viene risolta nell’Uno.
Nell’umanità esistono maggiori e minori e naturalmente con ciò non si intendono quantità ma qualità, livello, capacità, competenze. Spetta al maggiore, in quanto più esperto, più dotato e più saggio, il soccorrere i minori e legarli all’insieme; mentre i minori hanno il compito di riconoscere e accogliere il soccorso e la guida dei maggiori, che non devono mai essere imposti. Quando sussistono entrambe le condizioni il rapporto è aureo e non ci sono separazioni. Se infatti il minore sta al maggiore come questo sta al Tutto nulla separa il primo dal secondo e anzi sono entrambi indispensabili per avere il Tutto. […]
Si deve imparare ad applicare alla vita quell’indiscutibile esattezza che la matematica insegna. […]
Dalle singole parti diseguali questa proporzione insegna a comporre l’Unità.
Il processo di integrazione dell’umanità non segue le leggi dell’improvvisazione, ma discende come risultato esatto di un giusto procedimento.
Questa divina proporzione si deve poter estendere a tutti i rapporti, in ciascuno dei quali ogni uomo, in ogni momento, è ad un tempo maggiore di qualcuno e minore di qualcun altro. Nasce dunque una matematica sociale, vivente, che sostituisce alle quantità i valori, che rende “Aurea ogni Relazione”. In qualunque direzione ci si espanda la regola è una sola: “l’Uno nelle parti e le parti nell’Uno”.
Il figlio sta al genitore come il genitore sta alla famiglia. Il giusto legame crea l’Unità. Se il bambino non riconosce l’autorità del genitore e questi rinuncia al suo ruolo di guida, o lo esercita da dittatore, la famiglia si sfascia.
Il cittadino sta al politico come il politico sta alla comunità. […]
I regni inferiori, minerale, vegetale e animale, stanno al regno umano come questo sta al pianeta.
La terra sta al sole come il sole sta al sistema solare. Il sistema solare sta a Sirio come Sirio sta a un’entità maggiore di cui nulla sappiamo. La nostra galassia starà sicuramente a un insieme di galassie sconosciute come queste staranno a un insieme ancora maggiore che tutte le include, fino all’universo infinito. Ovunque ci si spinga, per quanto ampio risulti il pensiero, la proporzione è sempre la stessa. Tutte le vite, tutte le coscienze sono collegate in tal modo. In tal modo sono l’Uno.
Siamo veramente l’Uno, così come i numeri ci insegnano. E le divisioni sono solo apparenti.
Si vede dimostrato ciò che tutte le filosofie spirituali da sempre affermano: l’Uno nei molti e i molti nell’Uno. Non importa quanto grandi siano i maggiori e i minori, importa solo la relazione che tra essi si stabilisce, che è sempre la stessa.
La soluzione di tutte le separazioni si ottiene dosando con precisione il maggiore e il minore.
Questo rapporto è il cuore di tutti i rapporti, perché distinguendo le parti, i maggiori e i minori, contemporaneamente le unifica. Solo così l’umanità può scoprire di essere Una con se stessa e con il Tutto.
È vero che non sappiamo ancora farlo, perché l’uomo non ha ancora imparato a valutare con esattezza il rapporto tra le qualità umane, ma la divina proporzione indica la strada in modo chiaro perché insegna a distinguere senza separare e unifica distinguendo.
La serie infinita dei rapporti si può esemplificare nel legame tra maestro e discepolo; quando quel legame è aureo, il discepolo giunge finalmente ad affermare, rivolto al maestro: “Io sono te e tu sei me, parti dell’Unità divina”…
È stato questo brano perchè molto chiaro e nella sua sintesi lascia ampissimi spazi di riflessione e possibilità di approfondimenti. In realtà il documento è molto più articolato, si sofferma in modo interessante sulla proporzione aurea, e i numeri cosidetti sacri.
** Ringraziamo la fonte The Planetary Sistem e nel proposito di divulgare documenti interessanti, senza per questo attribuirci proprietà o meriti, rimandiamo rispettosamente alla consultazione in rete del blog e canale youtube
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